A New Figurative Art 1920-1945: Works from the Giuseppe Iannaccone Collection

A New Figurative Art 1920-1945: Works from the Giuseppe Iannaccone Collection

Data: 26/09/2018 - 23/12/2018

La mostra A New Figurative Art 1920-1945. Works from the Giuseppe Iannaccone Collection, in corso alla Estorick Collection di Londra. presenta cinquanta dipinti emblematici che restituiscono il clima dell’arte italiana tra le due guerre, privilegiando una dimensione privata e intima ed evitando volutamente i riferimenti politici al regime fascista, per ricollegarsi alla collezione permanente del museo, riunita dallo scrittore inglese Eric Estorick con sua moglie Salome Dessau tra gli Anni Quaranta e Cinquanta ed esposta ai piani superiori dell’edificio. Questo dialogo rende la mostra ancora più interessante, creando una serie di cortocircuiti tra i capolavori futuristi della Estorick e le opere scelte in maniera consapevole e puntuale, a partire dagli Anni Novanta, dall’avvocato Iannacone, che negli ultimi anni conduce una ricerca altrettanto significativa anche nell’ambito della pittura contemporanea internazionale.

Ammirevole per coerenza e qualità, la mostra si sviluppa come un racconto negli spazi espositivi: la prima sala riunisce momenti molto alti come la Scuola di Via Cavour, rappresentata da due preziose vedute di Roma di Mario Mafai e Antonietta Raphaël, dipinte entrambe nel 1929, accanto a un rarefatto Suonatore di liuto (1940) di Filippo de Pisis e a un intenso Ritratto di Mimise (1938) di Renato Guttuso. Straordinariamente espressivo l’Autoritratto (1930) di Scipione ‒ forse l’artista più rappresentativo della collezione ‒ in dialogo con l’Autoritratto (1933) di Mario Mafai, eseguito dopo il dolore per la morte del suo caro amico Scipione, scomparso poco tempo prima. Di grande qualità opere come La lettera (1929) di Fausto Pirandello e il Nudo Sdraiato (1928) di Carlo Levi, mentre sul versante della scultura poche ma puntuali presenze: la Testa di Ragazzo (1932-35) in bronzo di Luigi Broggini, brillante e poco conosciuto allievo di Adolfo Wildt, e Nudo in piedi (1936) di Lucio Fontana, una statuetta in ceramica policroma di squisita fattura.